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Blog a cura di Mimmo Fuggetti

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mercoledì 18 aprile 2012

DIAZ

Un film di Daniele Vicari.
Con Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini, Ralph Amoussou. Drammatico - durata 120 min.
Italia (con Romania e Francia) 2012 - Fandango




Tutto comincia con una semplice bottiglia di vetro frantumata in mille pezzi che, attraverso un effetto rewind, si ricompone per raccontarci ciò che è avvenuto prima della sua distruzione.
Il massacro nella scuola Diaz è una sinfonia mortale; la bottiglia è il ritornello.
Attraverso uno stile narrativo incentrato sul "ritorno" alla vicenda del G8, Daniele Vicari (Il passato è una terra straniera, ancora Elio Germano protagonista) si serve di questo espediente per raccontare i diversi punti di vista della tragedia che, inesorabilmente, subisce un punto di non ritorno alla sua rottura.
Vicari ci guida in un primo momento alla Diaz e ai suoi personaggi, poi prosegue descrivendo l’irruzione della polizia, il terribile massacro, ci mostra le autorità alle prese con la preparazione del blitz, le torture di Bolzaneto, fino ad arrivare ad una inesorabile conseguenza psichica subita dai personaggi lacerati per sempre da questo orrore.
La riuscita di questo film è dovuta alla straordinaria capacità (e decisione) di Vicari nel voler raccontare e mostrare allo spettatore ciò che è davvero accaduto a Genova nel 2001 dopo la morte di Carlo Giuliani in stile quasi documentaristico, lasciando in disparte la narrazione romanzata pur servendosi di due star come Germano e Santamaria (probabilmente una scelta che è servita ad attirare gente in sala perché per i fini del film assumono un ruolo secondario).
In una recente intervista l'autore di Diaz ha dichiarato di considerare il film più un horror che un action movie e infatti il riscontro che si desume alla fuoriuscita delle sale cinematografiche è proprio questo: la gente esce in lacrime e/o spaventata!
L’horror movie crea suspense, non ha alcuna logica sui suoi orrori. Quella notte, la gente che dormiva nella Diaz ha vissuto un horror: attaccati e massacrati all’improvviso, senza un preciso motivo, senza aver fatto alcuna provocazione se non quelle "inventate" dalla polizia per giustificare le proprie azioni; per quella gente, difendersi era impossibile.
Un film dunque che ferocemente farà parlare di sé; non è un caso che le produzioni istituzionali (di enti televisivi, per intenderci) non abbiano mosso un dito per il film di Vicari (né 01-rai, tantomeno Medusa-mediaset). Piuttosto, il film è stato co-prodotto con Francia e Romania dove sicuramente l'avranno visto (e lascio a voi ogni libero pensiero sull'idea che si saranno fatti).
Diaz è un film potente, violento, istruttivo, emozionante e senza dare troppo spazio allo star system, ma piuttosto servendosi della chiave che aprirà le porte delle menti degli spettatori: l'informazione. E allora eccoci tornati alla nostra bottiglietta frantumata, perché nonostante il caso non sia stato ancora risolto come dovrebbe, non essendo stati puniti brutali carnefici responsabili del massacro, quella bottiglia, ormai, non potrà mai più ricomporsi e quel sangue non verrà mai più cancellato.

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