La mia invenzione è destinata a non avere alcun successo commerciale.

Louis Lumière

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Blog a cura di Mimmo Fuggetti

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domenica 16 dicembre 2012

MOONRISE KINGDOM



Commedia / Drammatico
di Wes Anderson.
con Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Jared Gilman, Kara Hayward, Frances McDormand, Harvey Keitel, Jason Schwartzman, Tilda Swinton, Bob Balaban.
USA - 2012 
Durata: 94 minuti.

Estate 1965. A New Penzance, un'isola al largo delle coste del New England, due piccoli amanti vivono una fuga d'amore: Sam e Suzy (gli esordienti Jared Gilman e Kara Hayward). Questo avvenimento allarmerà tutta l'isola, a cominciare dai genitori di lei, i coniugi Bishop (Bill Murray e Frances McDormand), fino al capo scout Ward (Edward Norton) e al comandante Sharp (Bruce Willis).
Ancora una volta l'autore texano ci regala una favola sul rapporto adulti/bambini. Sin dai tempi di Rushmore infatti, Wes Anderson ha espressamente ribaltato i ruoli, raffigurando adulti bloccati nell'età infantile e ragazzini che amano giocare a fare gli adulti. Moonrise Kingdom è l'ennesima prova riuscita da parte del regista in questione, il quale ritorna a girare film con attori in carne e ossa dopo la piccola parentesi di Fantastic Mr. Fox
Non mancano i suoi punti fermi. Il cast è ormai confezionato da un pezzo, Bill Murray e Jason Schwartzman sono divenuti ormai insostituibili. Le musiche rockeggianti che rimandano agli anni Sessanta fanno da sottofondo anche per quest'ultima pellicola, accompagnando carrellate mozzafiato, riprese di dettagli che curano la descrizione di tutti i personaggi, scambi di battute spiazzante dai toni ironici che spezzano il risvolto drammatico velato dalla straordinaria abilità di un autore che non sfocia mai nel banale e nello scontato, provocando nello spettatore un'alto grado di concentrazione causato dall'imprevedibilità che dura dal primo all'ultimo minuto del film. I personaggi di Wes Anderson sono delle anime in pena spesso a caccia di affetto. Essi vengono caratterizzati dalle ferite che portano, il più delle volte riscontrabili sul loro corpo: il volto di Owen Wilson in Un treno per Darjeeling, la mano fasciata di Susy in quest'ultima opera. Moonrise Kingdom, sotto questo punto di vista è il film nel quale il regista texano ha osato spingersi di più, raffigurando  il sangue di un ragazzino colpito da un paio di forbici o quello di Susy che si fa bucare i lobi con un amo da pesca da Sam. Il contrasto è forse l'elemento che lascia l'impronta nei film di Wes Anderson: la crudeltà manifestata solo attraverso momenti di tenerezza, l'atmosfera fiabesca che fa da sfondo alla triste verità rappresentata (vedi il "non rapporto" con i genitori del piccolo Sam), i toni comici che rimandano al risvolto drammatico (a volte non servono neanche battute, ma basta posare la macchina da presa sul volto dei suoi protagonisti, com'è il caso di Bill Murray, per suscitare la risata).
In conclusione, Moonrise Kingdom può esser visto come una vera e propria "fuga d'amore" per tutti gli amanti del cinema. Un film che commuove e diverte attraverso la "magia del reale" (ri)creata da uno degli autori più apprezzati degli ultimi decenni. 

mercoledì 5 dicembre 2012

LAWLESS

di John Hillcoat
con Tom Hardy, Shia LeBeouf, Jason Clarke, Guy Pearce, Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Gary Oldman, Dane DeHaan, Chris McGarry, Lew Temple.
USA, 2012 - durata: 115 minuti.

1931. Franklin, Virginia. Il proibizionismo americano riportato ancora una volta sul grande schermo, ma non sembra preoccuparsene John Hillcoat (regista australiano che tre anni fa ci ha regalato The Road, adattamento dal romanzo di Cormac McCarthy). Anche questa volta si tratta di un adattamento, il romanzo è La contea più fracida del mondo di Matt Bondurant. Il film è tratto anche da una storia vera, quella dei fratelli Bondurant: Howard, Forrest e Jack, coinvolti nel commercio clandestino di alcolici durante gli anni della grande depressione americana. Ben caratterizzati i personaggi, Hillcoat ci mostra le differenze tra i tre fratelli e soprattutto il contrasto che si forma tra Forrest (Tom Hardy, che ormai non fa più notizia dopo le ottime interpretazioni degli ultimi anni) e Jack (Shia LeBeouf), con quest'ultimo che preferisce la vita del G-man alla pazienza e alla saggezza del fratello. Il più giovane dei fratelli inoltre, si innamora della dolce Maggie (Jessica Chastain), figlia di un pastore che le vieta di frequentare il ragazzo conoscendo le leggende che girano sui tre fratelli. Il film incalza i ritmi quando in contea arriva lo spietato e improfumato Charlie Rakes (Guy Pearce), il nuovo vice sceriffo che stravolgerà ogni "equilibrio" a Franklin. I tre fratelli infatti, sembrano essere gli unici a non accettare le nuove regole imposte dallo straniero arrivato da loro e per questo motivo saranno coinvolti in una serie di eventi dalle pistole e coltelli facili. 
L'opera di Hillcoat è indubbiamente ben confezionata: cast straordinario (degna di nota è la presenta di Gary Oldman), musiche curate da Nick Cave, mix di generi che vanno dal western, al gangster movie fino ad arrivare allo sfrenato humor che ricorda quello della Screwball Commedy, dove non mancato sprazzi di Slapstick (vedi la caduta di Forrest nel finale). 
Elementi che fanno dunque di Lawless un film ben costruito e sicuramente dall'alto gradimento (impossibile uscire dalla sala con qualche commento negativo sull'opera), tuttavia ciò che manca è proprio quel pizzico di genialità e di coinvolgimento che aveva contraddistinto The Road dai tanti film apocalittici usciti negli ultimi anni. Anche il proibizionismo è dunque un argomento trattato innumerevoli volte, ma questa volta Hillcoat fa divertire, ma non ci ha emozionato, come Mia Wasikowska suggerisce durante il film: "Non vorrai passare il resto della tua vita a guardarmi?".