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Blog a cura di Mimmo Fuggetti

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martedì 6 dicembre 2011

Midnight in Paris: ritorno al passato.

di Woody Allen. Con Owen Wilson, Carla Bruni, Nina Arianda, Kurt Fuller, Rachel McAdams.



Chi ha definito l'ultima pellicola di Woody Allen come un opera affascinante solo sotto l'aspetto estetico (sicuramente riferendosi alla magia di Parigi) ma scarna di contenuti, evidentemente "finge" di aver capito il film. Si tratta proprio di finzione in realtà. Il Maestro Allen questa volta decide di fare un tuffo nel passato e non semplicemente riportando il suo alterego (Owen Wilson) indietro nel tempo, ma tornando al suo vecchio stile che tanto lo ha reso celebre e a quelle pellicole, da lui generate, che restano indelebili nella storia del cinema. Gil, sceneggiatore hollywoodiano con aspirazioni da scrittore, assieme alla sua fidanzata e futura moglie Inez, decidono di compiere un viaggio a Parigi in compagnia dei genitori di lei (i quali appaiono insoddisfatti del loro futuro genero). Durante la vacanza, Gil (Wilson/Allen) si ritrova una notte ubriaco seduto su dei gradini in una stradina di Parigi quando, allo scoccare della mezzanotte, vede apparire un auto in perfetto stile anni 20 che lo catapulterà indietro proprio in quegli anni. Da questo momento in poi prende piede la storia del film: Gil, che sembra non appartenere al suo tempo, si ritrova ad altalenare la sua vita tra presente e passato, comparando le due epoche e conoscendo personaggi che hanno fatto la storia dell'arte contemporanea (tra questi Fitzgerald, Hemingway, Dalì, Picasso, Bunuel ecc.). Se il passato odora di libertà e armonia per Gil, non saranno dello stesso avviso questi stessi personaggi che l'hanno reso grande e desiderabile. Il viaggio d'esplorazione che Woody Allen compie in questa sua opera sta proprio nel ricercare il passato nel presente e l'unico elemento comune è proprio l'accettazione del tempo. La sola parola chiave che consentirà allo spettatore la riuscita di tale viaggio è proprio la "finzione". Dopotutto, Gil legge su un libro che farà sesso con una donna del passato da lui desiderata, ma non sarà la verità; il suo rapporto con Inez è completamente fittizio a giudicare dal tradimento di lei e dalla finta contentezza della donna nel ricevere un regalo non gradito (la collana che le ha regalato); il suo stesso lavoro è incentrato su storie raccontate e forse solo scrivendo la verità e le esperienze da lui vissute, il nostro protagonista potrà finalmente accettare il suo tempo e chissà, forse renderlo grande cosi come hanno fatto in precedenza i suoi "nuovi amici" del passato. Ancora "bugie" quindi per Allen che gioca con la magia dell'arte suggerendo a Bunuel un ipotetico "Viridiana". Mai dire mai, forse ha ragione lui, forse se riuscissimo a farci coinvolgere da tale magia, un giorno potremmo trovarci a Manhattan con lo stesso Allen davanti ad una tazza calda di caffè e potremmo suggerirgli: "Sai Woody, penso che dovresti visitare Parigi!".