La mia invenzione è destinata a non avere alcun successo commerciale.

Louis Lumière

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Blog a cura di Mimmo Fuggetti

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martedì 25 ottobre 2011

RUSHMORE: Crescere che fatica!

Max, una sorta di alterego di Anderson, è un quindicenne dall'inventiva sorprendente che ama la Rushmore Academy e "trascurerà" questo amore solo in sostituzione di quello per la maestra miss Cross. Rushmore Academy: è qui che vive Max, nel senso strettamente letterario, la sua entusiasmante vita. Una vita che, in quanto sorprendente, non può tenere per sé. Apparentemente secchione, il protagonista si rivelerà un'irresponsabile con scarsi profitti accademici. Max diviene ottimo amico di Herman Blume (Bill Murray), il quale ha due figli che non "rientrano nei suoi gusti", ma l'insoddisfazione peggiore viene dal suo matrimonio fallimentare. Blume si prende un'infatuazione amorosa per miss Cross, rompendo quell'equilibrio che si era formato tra lui, Max e la contesa maestra. Si vede a prima vista che Jason Schwartzman non ha quindici anni, ma la scelta di farlo rientrare nei panni di un ragazzino irresponsabile racchiude il leitmotiv del film. Siamo sempre cosi pervasi dalla voglia di crescere, che non ci accorgiamo dei comportamenti adolescenziali degli adulti attorno a noi. L'opera di Anderson mette in rilievo questo aspetto umano che raramente viene trattato dal mezzo cinematografico. Efficace la metafora (quella dell'ultima recita) della guerra: una causa completamente sbagliata che non condurrà a nessun risultato positivo. Stesso dicasi della "guerra" intrapresa da Max e il suo miglior nemico Herman per accaparrarsi l'amore della maestrina miss Cross. Sarà lei la bussola che guiderà i due irresponsabili verso la "retta via", verso un'equilibrio relazionale del trio. Buono il risultato di questo straordinario ragista che continua a regalarci queste commedie dalla drammaticità nascosta. Non ci resta che dire: caro Anderson, se continuerai su questa strada sarai tu la nostra Rushmore.

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